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Cronaca Porto Empedocle

Porto Empedocle, l'allarme della Cgil: "Area industriale abbandonata"

Accantonato il progetto del rigassificatore Enel, il segretario Massimo Raso si domanda: "Dove sono gli imprenditori disposti ad investire?"

Un grido d’allarme per l’area indutriale di Porto Empedocle è stato lanciato dal segretario della Cgil Agrigento, Massimo Raso. Accantonato il progetto del rigassificatore Enel, si chiede il sindacalista, “dove sono adesso gli imprenditori disposti ad investire in quell’area?”.

“Connessi alla realizzazione dell’opera, - prosegue Raso - vi erano una serie di ‘misure compensative’ che adesso verranno meno, tra queste il “dragaggio” del Porto. E, quindi, ci rassegniamo a tenere un porto dove non possono attraccare le navi crociera? Chi si preoccuperà di realizzarlo? In quale piano, fondo, asse strategico è contemplato? Il sindaco ne sa qualcosa?

C’è poi il “nodo” dell’ex stabilimento Italcementi. “Qualche giorno fa, gli ex dipendenti – ha aggiunto il sindacalista - hanno deciso di non guastare la visita del presidente Mattarella ma hanno scritto a lui e, per conoscenza, a tutta la deputazione nazionale e regionale per chiedere cosa debbono fare quando ogni residuo ‘ammortizzatore’ sarà terminato e nessuna prospettiva di lavoro si è realizzata. Con l’azienda si era accennato alla possibilità di poter utilizzare la parte di “area italcementi” non utilizzata; si era parlato di Italkali, di Combustibile da rifiuto, ma ancora non vediamo nulla di concreto”.

“Il ministro degli Esteri Angelino Alfano – ha concluso Raso - ha riunito alcuni importanti Imprenditori Italiani disposti ad investire in Libia. Possibile che non se ne trovino per investire nelle nostre aree?”.

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