Si finge interessato all'affitto di una casa, entra e poi porta via il pc
L'uomo è riuscito a truffare una donna anziana, ma poi lanciato l'allarme è stato rintracciato dalle forze dell'ordine
Sembrava essere interessato ad una casa del centro storico, riesce ad intrufolarsi nell’abitazione e poi porta via un portatile. E' successo nel centro storico di Agrigento, quando un possibile locatario di un appartamento riesce a truffare un’anziana rubandole, appunto, un computer. Il pc, però, era di proprietà di un avvocato, nonché giudice onorario: del figlio della pensionata. L’amara scoperta è stata fatta dopo ore, per poi lanciare l’allarme.
Trattandosi di un pc che conteneva importanti documenti legali, inevitabilmente scatta l’allarme. Del “caso” si occupano subito i poliziotti della sezione “Volanti” e quelli della Digos della Questura di Agrigento. Investigatori che, in pochi giorni rispetto al momento del furto e della denuncia, acquisiscono le immagini del sistema di video sorveglianza che è collocato sul centro storico di Agrigento. E proprio grazie a quelle immagini, i poliziotti riescono ben presto a stringere il cerchio d’azione. L’attività info-investigativa riesce, infatti, quasi subito ad individuare il possibile sospetto. Vengono acquisiti indizi e prove che finiranno sul tavolo del magistrato di Sorveglianza. Il sospetto è infatti un quarantaquattrenne agrigentino che è agli arresti domiciliari in una comunità. Quarantaquattrenne – accertano i poliziotti della sezione “Volanti”, che sono coordinati dal vice questore aggiunto Cesare Castelli, mentre quelli della Digos vengono coordinati dal vice questore aggiunto Patrizia Pagano - che era autorizzato a lasciare, nella giornata di giovedì, la struttura dove si trovava agli arresti domiciliari per recarsi al Sert dove segue una terapia di recupero per tossicodipendenti. Ed è proprio durante la mattina di un giovedì che è stato messo a segno il furto del pc portatile dell’avvocato e giudice onorario.
Acquisite le prove, il magistrato di sorveglianza dispone l’arresto dell’indagato. Quarantaquattrenne che, nel frattempo, però, ha arbitrariamente lasciato la comunità di recupero e fatto perdere le sue tracce. Scatta, dunque, la ricerca. Un “allert” lanciato su tutto il territorio nazionale che, di fatto, ha permesso di rintracciare – dopo che il Gps del telefono cellulare lo aveva localizzato in Piemonte - il quarantaquattrenne che, intanto, a Torino, aveva preso una stanza in un albergo della città e aveva fornito i suoi documenti di riconoscimento. In esecuzione, dunque, del provvedimento di arresto emesso dal magistrato di sorveglianza, i poliziotti del capoluogo piemontese sono riusciti ad arrestare l’uomo che, adesso, dovrà rispondere di furto ed evasione dai domiciliari.