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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Cardiologo chiamato per un'urgenza investe e uccide pedone", farmacologo lo scagiona

Secondo Filippo Drago, direttore del Dipartimento Biometec di Catania e professore ordinario di Farmacologi, "la vittima aveva crisi epilettiche e di mancata coscienza": il sospetto è di un movimento improvviso sulla strada

“Taoufik lahmar soffriva di epilessia e crisi di incoscienza, a mio parere avrebbe dovuto restare ricoverato in ospedale e non essere dimesso”. Filippo Drago, direttore del Dipartimento Biometec di Catania e professore ordinario di Farmacologia, che ha esaminato la storia clinica della vittima dell’incidente stradale, conferma l’esistenza di patologie pregresse che potrebbero avere provocato, secondo il suo punto di vista, dei movimenti inconsulti che hanno portato poi all’impatto. Il processo è quello a carico di Salvatore Geraci, 36 anni, cardiologo dell’ospedale San Giovanni di Dio, accusato di omicidio stradale.

Il consulente della difesa: "Rispettato il limite di velocità"

La vittima è un quarantacinquenne tunisino, investito dall'auto del medico che era stato chiamato di notte per soccorrere un paziente infartuato. Iahmar, in pratica, faceva il percorso inverso perché era stato da poco dimesso dall'ospedale. L’impatto è avvenuto nella strada statale 189, poco prima dell’alba del 2 agosto del 2017. I suoi difensori, gli avvocati Alfonso Neri e Salvatore Pennica, hanno chiesto, come “condizione” al giudizio abbreviato di produrre la consulenza di Drago e quella dell’ingegnere Nicolò Vassallo che, contrariamente a quanto sostenuto dalla Procura, secondo cui l’impatto si sarebbe evitato mantenendo una velocità adeguata, il limite (secondo la Procura violato di 20 chilometri orari) sarebbe stato rispettato e “non ci sarebbe stata alcuna possibilità di evitare l’ostacolo”.

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