Coronavirus e niente reparto di Malattie infettive, Firetto alla carica: "Se non ora quando?"
Il sindaco: "Contro questo virus, che falcia tante vite, le uniche armi, oltre alla scienza, sono: prevenzione e cura. Per la prima, i cittadini, in gran parte, collaborano. Ma per la seconda, la sanità deve a tutti una maggiore e migliore assistenza"
Se n'è tornato a parlare - e anche con una certa insistenza - a fine gennaio quando, per malaria terzana maligna, morì la giornalista-insegnante Loredana Guida, 44 anni. Da allora, e oggi più che mai, il tam tam è continuo. Fra le tante esigenze agrigentine, una - di carattere sanitario - torna sistematicamente a galla: il reparto di Malattie infettive. Unità operativa che manca al "San Giovanni di Dio" e negli altri 4 presidi ospedalieri della provincia.
Malattie infettive, quel reparto che non c'è ... ma che potrebbe salvare le vite
"Se non ora quando?" - è tornato a chiedersi, e non a caso, ieri, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto - .
"È il momento storico per realizzare nella nostra città, capoluogo di una provincia che è terra di frontiera, il primo reparto ospedaliero contro le malattie infettive. Non si possono lasciare i cittadini senza un reparto di così vitale importanza, di cui già ieri c'era l'urgenza - ha scritto Firetto - . Oggi la nostra nazione vive il dramma della lotta tra la vita e la morte di molti pazienti. Contro questo virus, che falcia tante vite, le uniche armi, oltre alla scienza, sono: prevenzione e cura. Per la prima, i cittadini, in gran parte, collaborano e dovranno con ancor maggiore scrupolo, collaborare alle direttive date. Ma per la seconda, la sanità deve a tutti una maggiore e migliore assistenza agendo con responsabile solerzia e creatività".