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Giovedì, 25 Aprile 2024

Il magazzino di Fontanelle: si riaccendono le fiamme, emergenza abitativa per alcune famiglie

Firetto: "Quanti non hanno una seconda abitazione e sono difficoltà economica, verranno aiutati dal Comune con contributi per l’affitto"

I vigili del fuoco sono tornati, nella notte fra giovedì e ieri, in via Unità d’Italia, a Fontanelle. Nel devastato magazzino – l’incendio scoppiato lunedì sera era durato circa 45 ore – si erano riaccese le fiamme e tornava a levarsi una denso e maleodorante fumo. Era l’1,42 quando l’Sos veniva raccolto dalla centrale operativa. I pompieri, ancora memori della notte d’inferno vissuta, si sono precipitati immediatamente e, idranti alla mano, sono rimasti al lavoro fino alle 3,11 quando i circa 500 metri quadrati di magazzino seminterrato sono risultati essere nuovamente in sicurezza. Sul posto, naturalmente, anche i carabinieri del nucleo Radiomobile. L’area è, del resto, sotto sequestro.

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Aperta, anzi apertissima, l’odissea delle 23 famiglie sgomberate in via cautelativa – a tutela della pubblica e privata incolumità - con ordinanza sindacale. Per affrontare l’emergenza abitativa, s’è tenuta una riunione e, pare, che sia stata fatta una valutazione caso per caso. A seguire l’evoluzione delle esigenze abitative anche il sindaco di Agrigento Lillo Firetto. “Mi dicono che è stata raggiunta un’intesa. Chi era già in affitto, troverà altre abitazioni. Chi ha una seconda casa, si è già spostato nella seconda abitazione – ha reso noto il sindaco – . Per i casi dei proprietari degli appartamenti, ma mi risulta dovrebbero essere pochi, di mancanza di una seconda abitazione e di difficoltà economica, il Comune li aiuterà con contributi per l’affitto. Dovranno naturalmente essere casi documentabili di conclamato stato di bisogno”.

Il sostegno e ospitalità in albergo, a spese del Municipio, per le 6 famiglie – un totale di 14 persone – che non avevano dove andare è terminato. L’ente aveva previsto una sistemazione alberghiera per tre notti.

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Lo sgombero, per le 23 famiglie, resterà attivo in attesa della verifica, da parte di organi preposti agli accertamenti statici, che consentirà di valutare e stabilire gli interventi necessari al ripristino delle condizioni di sicurezza di un palazzo che, al momento, viene ritenuto inagibile. L’immobile ha due elevazioni adibite a magazzini e ulteriori cinque elevazioni adibite a civile abitazioni. Subito dopo il devastante incendio, “la maggior parte dei residenti ha comunicato di provvedere autonomamente ad una sistemazione abitativa sostitutiva, mentre altri 6 nuclei familiari hanno richiesto espressamente ‘assistenza di tipo abitativo’ – risulta anche dagli incartamenti del Municipio - per i quali è stata inoltrata apposita pec ai Servizi sociali”. 

Sigilli in via Unità d'Italia

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