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Cronaca

"Volevano separare il rame dalla plastica ed hanno appiccato il fuoco", due denunciati

Il ventiseienne che è rimasto gravemente ustionato è stato trasferito, in elisoccorso, all'ospedale "Cannizzaro" di Catania

E' stato trasferito, in elisoccorso, al centro Grandi ustioni dell'ospedale "Cannizzaro" di Catania il ventiseienne, P. J., che, nella tarda mattinata di ieri, è rimasto gravemente ustionato in varie parti del corpo, braccia e gambe soprattutto. Il giovane è stato soccorso, da un'autoambulanza del 118, nel piazzale di ingresso del tempio di Giunone.

Nell'area del Parco archeologico, nel frattempo, sono accorse le pattuglie della polizia Stradale e della sezione "Volanti". Via radio, proprio la pattuglia della Stradale che stava transitando dalla rotonda Giunone, ha comunicato che nell'area boschiva vicino al museo vivente del mandorlo, a poca distanza dal tempio di Giunone, c'era un pericoloso incendio.      

LEGGI ANCHE: Ha tentato di appiccare un incendio? Ventiseienne in ospedale 

Gli agenti della volante "Esseneto", giunti sul posto ed accertato che le fiamme avrebbero potuto propagarsi in una manciata di minuti, interessando dunque il Parco archeologico, non hanno esitato a mobilitarsi ed a spegnere il rogo con l'estintore in dotazione.

Gli stessi poliziotti, una volta spente le fiamme, hanno trovato un ammasso di fili di rame ancora incandescenti da cui era divampato l’incendio. Le indagini, compiute in piena sinergia dai poliziotti della "Volante" e della Stradale, hanno permesso, nel giro di poche ore, di ricostruire cosa effettivamente è accaduto. "P. J. ed il ventenne C. S. - ricostruisce la Questura - si erano dati appuntamento nel boschetto per bruciare una matassa di cavi elettrici da cui ricavare rame. P. J. e C. S., in concorso, per separare il rame dalle parti in plastica ed accelerare il processo combustivo avevano prelevato della benzina dalla moto ape in uso ad uno dei due e, dopo aver cosparso la massa da incendiare, la fiamma è divampata sfuggendo al loro controllo ed ustionando P. J.".

Il ventiseienne, preso dal panico sarebbe fuggito con la propria autovettura, ma a causa dei forti dolori si sarebbe fermato - è sempre la Questura di Agrigento a ricostruire l'accaduto - nell’area di sosta del tempio di Giunone per chiedere  soccorso ai commercianti presenti. 

I due sono stati denunciati, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica per l'ipotesi di reato di incendio boschivo in concorso.

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