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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Società clone della Girgenti Acque", ecco perché l'interdittiva ad Hydortecne

Tra le contestazioni della Prefettura, i rapporti diretti tra Pietro Arnone e Marco Campione, oltre al fatto dell'unico bacino di personale

“Sussistono elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa” rispetto alla società Hydortecne, dato che essa fa “capo alla medesima compagine proprietaria a carico della quale, nel novembre del 2018 sono stati accertati i presupposti interdittivi” ed è di fatto un “clone” della Girgenti Acque, diretta da soggetti indicati direttamente dalla concessionaria e che ha a capo un amministratore unico, Pietro Arnone, che è uomo di strettissima fiducia di Marco Campione.

Prefettura, arriva interdittiva antimafia anche per la Hydortecne

Sono questi alcuni dei passaggi dell’interdittiva antimafia recapitata ieri mattina alla Hydortecne, società “figlia” della Girgenti Acque che per conto di questa svolgeva una serie di attività: dall’installazione dei contatori all’invio delle bollette. Il provvedimento, che ha ricevuto il “giudizio unanime di tutti i componenti del gruppo ispettivo misto” e che trova, secondo la Prefettura, fondamento anche nelle attività di accertamento dei commissari. Un lavoro di verifica e ricerca che induce a "ritenere che l’intensità, la continuatività e la rilevanza dei collegamenti dei vincoli associativi esistenti tra le due compagini trovino la propria origine e principale ragion d’essere nella volontà della società “madre” di perseguire finalità illecite attraverso la “filiazione” Hydortecne".

Non è possibile escludere il rischio di condizionamento mafioso",

A pesare sulla decisione di questa nuova interdittiva anche i rapporti diretti e arcinoti tra Campione e Arnone, il quale, dice la Prefettura, "risulta essere stato titolare di almeno una carica in quaranta imprese, in gran parte a struttura consortile, molte delle quali riconducibili alla famiglia Campione ovvero ad elementi contigui alla mafia o dichiaratamente mafiosi". Inoltre secondo la Prefettura non basta la semplice gestione commissariale a "recidere" i rapporti tra Campione e Arnone, con il primo che sarebbe stato in condizione di influire sulle scelte della società. 

 Adesso, come era già avvenuto per il gestore del servizio idrico, sarà l'Anac a pronunciarsi sull'ipotesi di un commissariamento.

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