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Caffè e cornetti vanno a ruba nella “fase 2”, il barista: "Gli aiuti non arrivano, niente cassa integrazione"

In una nota pasticceria della città, sono undici le persone lasciate a casa per colpa dell'emergenza Covid-19. Il titolare dell'attività: "Tornare al lavoro ci tira su il morale"

“La prima giornata è stata molto lenta, però la fortuna di riprendere il nostro lavoro è qualcosa che ci tira su il morale”. Così l’esercente commerciale Vincenzo Albanese, ai microfoni di AgrigentonoNotizie, traccia il bilancio del primo giorno di ripresa delle attività del suo bar. Dopo circa due mesi di chiusura delle attività, l’avvio della “fase 2” - per molti - si è tradotta anche nell’opportunità di ritornare alla consueta colazione del bar. I cornetti, infatti, nel primo giorno di apertura, sono stati i prodotti di pasticceria più ricercati.

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Sulle limitazioni imposte dalle normative, e le conseguenti perdite dei profitti, il giovane esercente, ha dovuto lasciare, momentaneamentem a casa ben undici dipendenti. “Stiamo facendo un terzo delle nostre possibilità – dice il titolare del bar – stiamo lavorando solo i soci, abbiamo undici persone  a casa che purtroppo, non possiamo riprendere perché manca il lavoro. Gli aiuti non arrivano, non arriva la cassa integrazione, non arriva niente”.

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