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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Servizio idrico, lo statuto della Consortile arriva ai consigli comunali: tempi lunghi per il voto

L'assemblea territoriale idrica ha trasmesso copia a tutti i Comuni della struttura della nuova società che dovrebbe sostituire Girgenti Acque indicando come termine ultimo per l'approvazione il prossimo 31 maggio

La "data di scadenza" c'è ed è già fissata: il prossimo 31 maggio. In realtà però nessuno ci crede davvero che vi siano i tempi e i modi per rispettarla. Nelle scorse settimane, in piena emergenza Covid-19, l'Ati di Agrigento ha inviato ai consigli comunali dell'Ambito la bozza di statuto per la creazione della nuova struttura consortile che, nella volontà dei sindaci, dovrebbe sostituire la Girgenti Acque, colpita non solo da una interdittiva antimafia, ma rispetto alla quale l'Ati ha anche votato non una ma ben due procedure di risoluzione, la prima per inadempienza e la seconda appunto per intervenuta interdittiva.

Un atto che, come abbiamo già spiegato in passato, dovrà essere adottato dai Consigli in modo pedissequo a come è stato loro proposto, pena, come nel gioco dell'oca, di dover riprendere praticamente da capo il processo di approvazione in tutte le assisi cittadine.

L'Ati ha scelto: la forma di gestione sarà la società consortile pubblica

E qui sorgono i primi nodi. Innanzitutto di tipo pratico: i civici consessi sono infatti rimasti bloccati o quasi dall'emergenza Covid e bisognerà capire, in questa "fase 2" in che modo attività come le sedute potranno riprendere e in che misura. Poi di tipo politico: l'analisi dello statuto ha già sollevato dubbi da parte di molti rispetto al ruolo che dovranno avere i consiglieri in questa vicenda. Alcuni temono, e lo hanno già manifestato informalmente, il dover votare un atto che crea un'azienda (per quanto speciale consortile) della quale non si conoscono piani industriali e prospettive. E poi c'è un tema aggiuntivo, cioè il rischio che i comuni che si sono visti chiudere in faccia la porta della gestione diretta possano alla fine decidere di non "agevolare" questo processo.

Quel che è certo è che il 31 maggio trascorrerà senza veder approvato un solo statuto probabilmente, ritardando (ancora e ancora) il percorso di ripubblicizzazione della risorsa idrica tanto auspicato.

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