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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Condotte fognarie che scaricavano nel fiume Akragas", dopo le multe arrivano le ingiunzioni

Durante i controlli venne trovato pure in viale Emporium uno scarico di reflui nella rete delle acque nere, privo della necessaria autorizzazione

Fra maggio e giugno del 2014, il personale tecnico dell’Utc di palazzo dei Giganti, Girgenti Acque e gli agenti di polizia giudiziaria del comando dei vigili urbani  scoprirono che fra le vie Teti e Vesta – ad Agrigento – c’erano tre abitazioni che avevano degli allacci a condotte che scaricavano nel fiume Akragas. Il tutto, naturalmente, senza autorizzazione allo scarico. Ma scoprirono anche, al viale Emporium, che c’erano dei reflui fognari collegati alla rete delle acque nere mediante impianto di sollevamento, privo della necessaria autorizzazione. Allora, le quattro famiglie agrigentine vennero multate. Secondo il relativo decreto legislativo, la sanzione amministrativa varia da 6 mila a 60 mila euro. Nei diversi casi, si procedette alla contestazione del minimo edittale. Sanzioni che – così per come è già accaduto per casi analoghi – non sono state onorate. E nelle ultime ore quindi, il settore Ambiente, Turismo, Attività economiche e produttive, Infrastrutture stradali e Protezione civile del Libero consorzio comunale ha firmato delle vere e proprie ingiunzioni di pagamento.

Dopo la scoperta degli scarichi abusivi, ai proprietari delle residenze venne chiesto di far arrivare all’allora Provincia regionale di Agrigento scritti difensivi o documenti.

Nelle ultime settimane, sono state vagliate le diverse situazioni e il Libero consorzio comunale di Agrigento, anche sulla base della contestazione che venne fatta all’epoca dalla polizia municipale, ha firmato quattro diverse ingiunzioni di pagamento per le relative sanzioni amministrative da 6 mila euro testa. Somma che, questa volta, dovrà essere pagata – l’ingiunzione di pagamento prevede anche un termine temporale – entro 30 giorni dalla notifica. Le ricevute di pagamento – vanno aggiunti anche 12,91 euro per le spese di notifica delle ingiunzioni - dovranno essere trasmesse al settore Territorio e Ambiente dell’ex Provincia regionale. In caso contrario, il Libero consorzio procederà all’esecuzione forzata.

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