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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Centauro morto a Drasy, raffica di parti civili contro l'automobilista imputato

Leonardo Salvatore D'Alessandro, 26 anni, finì fuoristrada e perse la vita nello schianto con la vettura di Giuseppe Alaimo

Non solo la sorella del centauro morto nell’incidente, anche altri familiari si sono costituiti parte civile contro l’imputato: la difesa intanto ha ottenuto che l’assicurazione venga citata in giudizio ed eventualmente risarcisca tutti. È proseguita ieri, con questi due passaggi, l’udienza preliminare scaturita dall'inchiesta per la morte del ventiseienne di Palma di Montechiaro, Leonardo Salvatore D'Alessandro.

Il giovane finì con la sua moto fuori strada e rimase ucciso nello schianto che lo ha fatto finire insieme alla sua moto Kawasaki 600 in un terreno distante alcune decine di metri dalla carreggiata. L'unico imputato è il favarese Giuseppe Alaimo, 25 anni, al quale si contesta l'accusa di omicidio stradale perchè avrebbe causato lo scontro mortale, avvenuto il 29 luglio del 2017 fra il Villaggio Mosè e contrada Drasy, sulla statale 115, invadendo la corsia di marcia opposta con la sua Fiat Punto e urtando il mezzo a due ruote che precipitò oltre la carreggiata andando a sbattere con violenza contro dei paletti e una recinzione. Per il giovane non ci fu scampo e morì nell'immediatezza.

La Procura aprì un'inchiesta e dispose una consulenza tecnica che fu eseguita dall'ingegnere Pietro Minacapilli secondo il quale l'automobilista, difeso dall’avvocato Giuseppe Barba, avrebbe invaso la corsia di marcia opposta e urtato la moto sul lato destro provocandone la perdita del controllo e una drammatica uscita di strada fino allo schianto contro una recinzione metallica e dei paletti che delimitavano un appezzamento di terreno sul quale finì il povero centauro. Si torna in aula il 26 giugno.

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