rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Servizio idrico, i Comuni "ribelli" chiamati a rapporto all'Ati

Oggi giornata di incontri tecnici con coloro che non hanno consegnato gli impianti o vogliono gestire in proprio per valutare la presenza dei requisiti di legge

Servizio idrico, l'Ati "riceve" i comuni ribelli per iniziare a valutare la loro richiesta di mantenimento della gestione diretta o, in alcuni casi, per concederla a chi è tra i "consegnatari" ma vuole tentare una via solitaria.

A partire da stamattina e per tutta la giornata gli uffici dell'ex Ato si confronteranno con le amministrazioni comunali e gli uffici tecnici attendendo da loro delle relazioni di accompagnamento - e giustificazione - delle richieste di gestione del servizio idrico ai sensi dell’articolo 147 della legge regionale sull’acqua del 2015.

"Terremoto" in casa Ati, Anna Alba lascia il direttivo

Questo prevede, come noto, che i comuni che gestivano già in proprio potevano continuare a farlo a patto del rispetto di 4 condizioni, tra le quali ricadere dentro un parco naturalistico (condizione che rispettano letteralmente solo 6 centri su 16), il possesso di “fonti di pregio”, l’applicare un sistema di pagamento dell’acqua a contatore (quindi niente forfait) e avere dei sistemi di depurazione pienamente efficienti (e anche in questo caso sono pochi quelli che lo possono certificare).

Ati, non si placano le polemiche: Paci chiede riunione del direttivo

Tutto deve essere messo nero su bianco e trasferito appunto agli uffici dell'Ambito, i quali avranno poi da valutare le segnalazioni fatte e respingere o accogliere le proposte. Nel secondo caso, evidentemente, si dovrebbe poi agire per recuperare gli impianti e le risorse gestite in modo diretto, come del resto più volte auspicato dagli stessi commissari prefettizi che oggi guidano la Girgenti Acque.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Servizio idrico, i Comuni "ribelli" chiamati a rapporto all'Ati

AgrigentoNotizie è in caricamento