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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Villaggio Mosè

"In casa ci sono delle armi": donna aggredita racconta tutto in ospedale alla polizia

Gli agenti della sezione Volanti hanno sequestrato due balestre, una scacciacani e munizioni varie e denunciato alla Procura il sessantacinquenne

Sarebbe stata aggredita dal marito ed è finita al pronto soccorso dell'ospedale "San Giovanni di Dio". Quando i poliziotti della sezione Volanti sono giunti in contrada Consolida, proprio a loro la trentatreenne di origini marocchine ha raccontato che il marito teneva in casa delle armi. Un "dettaglio" che ha fatto subito scattare il controllo e la perquisizione da parte degli agenti delle Volanti della Questura. E durante la verifica sono subito saltate fuori due balestre, una scacciacani e munizioni varie. 

Armi improprie che sono state immediatamente sequestrate, mentre a carico dell'agrigentino sessantacinquenne è scattata una denuncia, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica. Dovrà, adesso, rispondere dell'ipotesi di reato di detenzione ingiustificata di armi improprie. Ma anche di maltrattamenti in famiglia. La donna è stata, dopo i controlli sanitari in ospedale dove le sono stati diagnosticati 6 giorni di prognosi, trasferita in una struttura protetta. 

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E' accaduto tutto nel tardo pomeriggio di ieri nei pressi del viale Leonardo Sciascia al Villaggio Mosè. A quanto pare, fra moglie e marito vi sarebbe stata - e non era la prima volta - una discussione ed è durante questo alterco che la donna sarebbe stata aggredita. Ma la marocchina trentatreenne, affacciandosi dal balcone di casa, ha iniziato, urlando, a chiedere aiuto. Qualcuno ha chiamato il 113 e sul posto si è precipitata la polizia. La donna, già debilitata perché in questo periodo sta osservando il Ramadan, è stata portata al pronto soccorso e ai poliziotti delle Volanti ha raccontato sia i motivi dell'alterco sfociato in una aggressione e il fatto che il marito tenesse "in casa delle pistole".

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Dopo un’accurata perquisizione sono state ritrovate, appunto, una balestra con il calcio in legno a forma di fucile ed una lunghezza di  80 centimetri circa; una seconda balestra con il calcio in plastica a forma di pistola ed una lunghezza di 43 centimetri circa e sei dardi corti con punta in ferro di circa 43 centimetri. Inoltre, ben occultata all’interno di una scatola di cartone custodita sopra un armadio presente sempre all’interno del ripostiglio, è stata ritrovata una pistola scacciacani custodita all’interno di una valigetta in plastica, munita di caricatore con all’interno 04 colpi, calibro 8 millimetri, e altri 40 proiettili a salve. Trovata anche una seconda pistola scacciacani custodita all’interno di un'altra valigetta, munita di caricatore con all’interno 2 colpi, calibro 8 millimetri. 

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