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Cronaca

Tettoia e vasca esterna interrata per idromassaggio abusive: stop ai lavori e demolizioni

In Comune sono state firmato tre, diverse, ordinanze: dovrà essere rimossa anche la copertura di un terrazzo che “non è assimilabile al pergolato o al pergotenda”

Non ci sono più – o comunque non sono più all’ordine del giorno – i casi di costruzioni, grandi o piccole, completamente abusive. Non significa però che l’abusivismo edilizio si sia definitivamente estinto. Nelle ultime ore, il dirigente, Giuseppe Principato, del quinto settore Territorio e Ambiente di palazzo dei Giganti ha firmato tre, diverse, ordinanze. Dovrà essere demolita una tettoia, dovrà essere rimossa la copertura di un terrazzo che “non è assimilabile al pergolato o al pergotenda” e dovranno essere sospesi i lavori che stavano portando alla realizzazione di un manufatto in muratura di circa 6 metri con copertura in legno e per una vasca esterna interrata per idromassaggio.

I tre casi, di presunto abusivismo edilizio, sono stati scoperti in parti diverse della città: in centro urbano quanto in quartieri satellite.

Ordinanza di demolizione e messa in ripristino per “l’opera abusiva, già accertata con sopralluogo dell’Utc, consistente in una tettoia” – scrive il dirigente Principato - . I destinatari dovranno demolire, a proprie spese, l’opera e ripristinare i luoghi entro 90 giorni. “Decorso infruttuosamente il termine – prosegue l’ordinanza di palazzo dei Giganti – si procederà d’ufficio a spese dell’interessato. Nel caso di opere sottoposte a sequestro dall’autorità giudiziaria si dovrà chiedere, prima della demolizione, il dissequestro al giudice penale”. Alla scadenza del termine, la squadra Edilizia della polizia municipale accerterà se l’ordinanza di demolizione è stata rispettata o meno. Contro questo provvedimento è, però, ammesso ricorso al Tar Sicilia entro 60 giorni.

Un’ordinanza di sospensione dei lavori è stata, poi, firmata per la realizzazione di un manufatto in muratura di circa sei metri, con copertura in legno, e per una vasca esterna interrata per idromassaggio. In concreto, è stata ordinata “una immediata sospensione dei lavori, nelle more dell’adozione del provvedimento sanzionatorio definitivo che verrà emesso e notificato – scrive il dirigente del settore Territorio e Ambiente – entro 45 giorni, con l’avvertenza che, nel caso di inadempienza, si potrà procedere al sequestro del cantiere”. Anche per questo caso, è prevista la possibilità di fare un ricorso al Tar entro 60 giorni.

Ordinanza di rimozione e messa in ripristino per un agrigentino “che ha realizzato una struttura, a copertura e chiusura parziale di un terrazzo, che non può ritenersi assimilabile – scrive il dirigente del Comune – a un ‘pergolato’ o ‘pergotenda’ sia per le caratteristiche tipologiche e costruttive che per la destinazione d’uso della superficie coperta che è adibita a soggiorno-cucina”. Anche in questo caso, il cittadino avrà 90 giorni di tempo per rimuovere l’abuso e ripristinare i luoghi a proprie spese. L’avvertimento è sempre lo stesso: “In difetto, provvederà l’ufficio a spese dell’interessato”. Anche in questo caso spetterà alla polizia municipale verificare il rispetto dell’ordinanza. 

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