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Cronaca

Lavori pubblici in Sicilia: Aggiornate le norme, architetti a confronto

Si è tenuto oggi il seminario sul tema “I lavori pubblici in Sicilia dopo la riforma introdotta...

Si è tenuto oggi il seminario sul tema “I lavori pubblici in Sicilia dopo la riforma introdotta dalla nuova Legge quadro regionale”. Ospitato nella sala "Gianbecchina" dell’ex Collegio dei Filippini, è stato organizzato dalla Fondazione architetti nel Mediterraneo (Amf Agrigento) e dall’Ordine provinciale degli architetti per l'esigenza di fornire strumenti conoscitivi adeguati ai professionisti agrigentini dopo l'adeguamento della normativa regionale, in materia di Lavori pubblici, al codice dei contratti e alle recenti direttive europee avvenuto attraverso la Legge regionale numero 12 dello scorso mese di luglio.

Nel corso della giornata di studi, dopo gli interventi di apertura di Rino La Mendola, presidente Dipartimento nazionale lavori pubblici del Cnapp (Consiglio nazionale architetti) e presidente Amf Agrigento, e di Pietro Fiaccabrino, presidente Ordine architetti Agrigento, si sono succedute le relazioni di professionisti di caratura nazionale: in mattinata il dirigente dell’Autorità di vigilanza Giuseppe Failla, il direttore della rivista “Appalti e contratti” Alessandro Massari, e Pippo Accursio Oliveri, esperto in materia di appalti e sicurezza; nella sessione pomeridiana si sono avvicendati Sonia Lazzini, consulente in materia di appalti ed assicurazioni, e Paolo Oreto, esperto in materia di lavori pubblici.

“Con quello di oggi – dice il presidente Fiaccabrino - l'Ordine degli architetti continua un percorso tracciato ormai per quasi un ventennio fatto di iniziative diverse, e in particolare di momenti di riflessione e di aggiornamento professionale che si rendono necessari specie quando il quadro normativo varia. Nella fattispecie l'Ordine, unitamente alla Amf, ha voluto dedicare un seminario alla nuova regionale sui lavori pubblici e sulle trasformazioni che ha comportato. L'iniziativa di oggi registra interventi di personalità autorevoli di chiara fama nazionale nell'ambito di riferimento, che tratteranno aspetti diversi dell'ampia e complessa normativa”.

“Cambiano radicalmente le regole nei Lavori pubblici in Sicilia: viene ad esempio abbandonato l’affidamento di incarichi di progettazione con il criterio del prezzo più basso - spiega il vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti La Mendola - e la norma punta soprattutto al criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa, dove entrano in gioco parametri che fanno riferimento alle capacità tecniche e metodologiche del professionista. L'adeguamento alle norme europee, è chiaro, sacrifica notevolmente lo Statuto speciale regionale: ma questo è il prezzo che può essere accettato purché poi gli enti locali siano attivi nel partecipare ai bandi finanziati con fondi europei, recuperando risorse comunitarie per alimentare lo sviluppo sostenibile del nostro territorio ed il rilancio socio-economico delle nostre comunità. Altrimenti, vi è il rischio che la Sicilia subisca passivamente le regole dettate dall’Europa, rinunciando ad una buona parte della propria indipendenza legislativa, senza tuttavia ricavarne i vantaggi che dovrebbe”.

“Da fine luglio, Messina è più legata a Reggio Calabria ma soprattutto col resto dell'Europa grazie al recepimento del codice dei contratti e del regolamento di attuazione: ma il corpus normativo in materia di lavori pubblici si è notevolmente ampliato, tante cose sono cambiate, ed ecco perché occorre formazione e informazione per i professionisti del settore”, è stato il commento di Giuseppe Failla.

“Sulla base della quadro normativo che si presenta dopo la legge 12, sarà necessario nelle prossime settimane che la Regione provveda quantomeno ad
emanare delle linee guida per evitare il blocco degli appalti di servizi, di lavori e forniture, alla luce della incompletezza delle norme transitorie che accompagnano il testo regionale. Ciò anche in riferimento alla sorte del parco progetti in possesso delle stazioni appaltanti non dotati di parere tecnico e che dunque dovranno essere adeguati alla nuova normativa
– ha spiegato Pippo Accursio Oliveri -. Altro suggerimento che può scaturire dall'applicazione della nuova normativa è sicuramente il ricorso alla progettazione preliminare da parte degli enti siciliani per essere immediatamente inseriti nei programmi di finanziamento così come previsto dalla nuova legge regionale”.

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