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Martedì, 19 Marzo 2024
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Bonus mobili 2018: come funziona e come avere lo sconto

Fino al 31 dicembre 2018 è possibile usufruire di una detrazione Irpef del 50% sull'acquisto di mobili ed elettrodomestici in seguito a lavori di ristrutturazione: ecco tutto quello che c'è da sapere

Il bonus mobili 2018 scadrà il 31 dicembre 2018. A meno di proroghe, fino alla fine di quest'anno sarà possibile usufruire della detrazione del 50% e fino a 10.000 euro di spesa per chi compra mobili o elettrodomestici nuovi. In attesa di scoprire se verrà prorogato anche per il 2019, restano quindi gli ultimi mesi. Ecco nel dettaglio come funziona e chi ne ha diritto.

Come ricorda la guida fornita dall'Agenzia delle Entrate, il bonus spetta soltanto per gli acquisti  sostenuti a seguito di lavori di ristrutturazione per i quali si fruisce della relativa detrazione, pari al 50% fino a 96mila euro di spesa complessiva.

Bonus mobili 2018: come funziona

La detrazione Irpef del 50% spetta soltanto per i mobili o gli elettrodomestici acquistati in seguito a lavori di ristrutturazione fatti nella propria casa o nelle parti comuni del condominio. Nella guida al bonus mobili 2018 pubblicata dall’Agenzia delle Entrate viene chiarito che tra i requisiti richiesti è necessario che la data di inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella dell’acquisto dei mobili o degli elettrodomestici. La cifra massima da portare in detrazione è di 10mila euro per gli acquisti fatti tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2018. 

Bonus mobili 2018: per quali lavori spetta

Come già detto ad inizio articolo, il bonus mobili spetta per gli acquisti avvenuti in seguito a lavori di ristrutturazione. Nella guida dell'Agenzia delle Entrate è disponibile la lista completa dei casi in cui è prevista la detrazione Irpef del 50%, eccola:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni del condominio.

Per gli appartamenti privati il bonus non spetta in caso di manutenzione ordinaria come la sostituzione di pavimenti, la tinteggiatura o la sostituzione di sanitari. Inoltre, il bonus viene riconosciuto soltanto se la data di acquisto dei beni è successiva a quella dell'inizio dei lavori.

Il bonus mobili 2018 può essere richiesto anche per lavori in singoli appartamenti o parti condominiali. Ecco quali: 

  • Manutenzione straordinaria: installazione di ascensori e scale di sicurezza, realizzazione dei servizi igienici, sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso, rifacimento di scale e rampe, realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate, costruzione di scale interne, sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare.
  • Ristrutturazione edilizia: modifica della facciata, realizzazione di una mansarda o di un balcone, trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda, apertura di nuove porte e finestre, costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.
  • Restauro e risanamento conservativo: adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti, ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio.

Sconti per le ristrutturazioni in casa: tutte le novità

Per le parti comuni dei condomini la detrazione può essere richiesta anche nei seguenti lavori:

  • tinteggiatura pareti e soffitti,
  • sostituzione di pavimenti,
  • sostituzione di infissi esterni,
  • rifacimento di intonaci,
  • sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni,
  • riparazione o sostituzione di cancelli o portoni,
  • riparazione delle grondaie,
  • riparazione delle mura di cinta.

Bonus mobili 2018:  per quali acquisti spetta

Il bonus del 50% può quindi essere richiesto sull'acquisto di mobili o elettrodomestici. Ecco quali sono le tipologie di beni che danno diritto a beneficiare della detrazione fiscale:

  • mobili e arredi: ad esempio letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione;
  • elettrodomestici di di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni): ad esempio frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Ricordiamo che per beneficiare della detrazione Irpef del 50% il contribuente dovrà inserire le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi. Il limite è di 10mila euro per ogni unità immobiliare oggetto di ristrutturazione. In caso di lavori in più unità immobiliari sarà possibile usufruire più volte della detrazione.

Bonus mobili 2018: come pagare

Una cosa molto importante da ricordare per chi intende usufruire del bonus mobili è la modalità di pagamento dei beni. La detrazione è riconosciuta soltanto per i pagamenti tracciabili, quindi effettuati con bonifico, carta di debito o carta di credito. Non sono ammessi gli acquisti pagati con assegni, contanti o altri mezzi. Lo stesso vale anche per le spese di trasporto e montaggio dei beni. Oltre alle modalità di pagamento sono importanti anche alcuni documenti da conservare, ecco quali: 

  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • documentazione di addebito sul conto corrente;
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

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