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Sabato, 20 Aprile 2024
Trinacria selvaggia

Trinacria selvaggia

A cura di Antonio Vanadia

Pale e pilastri: quei minacciosi mostri di metallo

La gestione dell’eolico e di tanti altri settori, è figlia di un sistema economico completamente fuori controllo, lo stato è di fatto divenuto ostaggio dell’economia

Pale e pilastri, pilastri e pale. Un immondo diluvio d’acciaio ha sfregiato e stuprato i panorami costieri, montani e collinari di gran parte della nazione. In nome del "protocollo di Kyoto" si è proceduto al massacro della natura. L’eolico del resto è una fabbrica immane di euro nelle mani di pochissimi, l’eolico è l’affare del secolo da tempo fiutato dalla mafia, un affare che ha distrutto per sempre paesaggi incantati.

Siete mai andati sotto un campo eolico? Fatelo, è qualcosa di terribile, una sorta di scenario post apocalittico dove minacciosi mostri di metallo ti sovrastano e opprimono infondendoti ansia con il ciclico e angosciante rumore delle pale. Pale rotanti che hanno significato e significano la morte per molti grandi uccelli migratori che impattano sulle stesse; pale che alcune volte prendono fuoco e rovinosamente precipitano (andate su Youtube).

Oppressione, angoscia, rabbia sono questi gli stati d’animo che si generano nel vedere i campi eolici su aree un tempo amene e arcadiche.

Qualche detrattore mi potrà dire e scrivere: "Petrolio no, carbone no, nucleare nemmeno…e allora?". Allora, l’industria dell’eolico andava gestita diversamente, in alcune aree di pregio non dovevano assolutamente essere posizionati i campi eolici, tutto qui, un concetto semplice che è risultato ostico a chi ha avuto (e ha)  come obiettivo precipuo la realizzazione di immensi, facili e veloci guadagni.

La ributtante gestione dell’eolico e di tanti altri settori, è figlia di un sistema economico completamente fuori controllo, lo stato è di fatto divenuto ostaggio dell’economia, tutto questo è inaccettabile e disastroso. Il sistema economico deve essere al servizio dello Stato e quindi del popolo e non il contrario. Il popolo costituisce l’elemento immutabile e primario dello Stato e l’economia lo deve seguire e servire. L’attuale drammatica situazione sociale e ambientale abbisogna di un rimedio estremo e non più rinviabile che si chiama ‘’insurrezione’’, insurrezione contro la dittatura dell’economia per la fondazione di uno Stato etico.

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