rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Trinacria selvaggia

Trinacria selvaggia

A cura di Antonio Vanadia

Wwf, Capitaneria di porto... grazie

I danni ambientali non hanno colpito la riserva di Torre Salsa grazie alla sinergia fra il Wwf, ente gestore della Riserva, e la Capitaneria di Porto Empedocle

Estate, sinonimo di danno ambientale per le coste: le moltitudini di vacanzieri che intasano spiagge, strade e specchi d’acqua sono quanto di peggio possa capitare al mare. Inquinamento luminoso, marino e acustico, pesca di frodo, abbandono di rifiuti sui litorali e in mare, natanti nei pressi di spiagge; insomma il turismo balneare non gestito e rigidamente controllato è una disgrazia, una vera e propria iattura.

Questi fenomeni non hanno colpito e nemmeno minimamente interessato la costa della riserva di Torre Salsa, un miracolo che si è reso possibile grazie alla sinergia fra il Wwf, ente gestore della Riserva, e la Capitaneria di Porto Empedocle.

La politica di educazione, divulgazione e rispetto operata da decenni dal Wwf dà i suoi frutti, il bacino di utenza della riserva di Torre Salsa è selezionato e per la stragrande maggioranza costituito da amanti della natura e del mare; risulta sempre più difficile trovare pattume sulla spiaggia, la gente ha capito che questo luogo va tenuto come il salotto buono di casa.

Debbo rivolgere un elogio particolare al capitano di fregata Filippo Maria Parisi, comandante  della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle per la sensibilità ecologica e il grande impegno mostrato nell’attività di interdizione e controllo attuata con marcata professionalità dagli equipaggi posti sotto le sue direttive. La Capitaneria di Porto di Porto Empedocle è stata determinante nell’evitare che le calette e i bassi fondali della riserva di Torre Salsa si trasformassero in darsene turistiche per gommoni. La nautica da diporto non regolata e non controllata nuoce gravemente all’ambiente marino e costiero: l’ inquinamento acustico, l’ancoraggio sulla prateria di poseidonia, il pesante impatto sugli habitat del mesolitorale.

C’è ancora molto da fare per il mare di Torre Salsa, una delle prime cose è eliminare definitivamente la piaga della pesca di frodo attuata con reti da posta spesso sistemate ad una profondità di meno di due metri e a una decina  di metri da riva, i palangresi derivanti che fanno strage di piccoli pesci spada, lo strascico sottocosta che devasta i fondali.

Ottimo inizio, comandante Parisi. Ad maiora!

Wwf, Capitaneria di porto... grazie

AgrigentoNotizie è in caricamento