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Sabato, 20 Aprile 2024

Dal Villaggio Peruzzo ad Amsterdam: "The Italian Steve Jobs"

Inauguriamo il blog parlando di un ragazzo di 26 anni nato e cresciuto al Villaggio Peruzzo. Tre anni fa ha deciso di fare il grande passo: emigrare. Parliamo di Alessio Nobile. Ma chi è Alessio Nobile? Cosa fa? Perché oggi parliamo di lui?

A vivere fuori dalla Sicilia e dall'Italia siamo in tanti (ci sono anche io). E quelle che vogliamo raccontarvi sono le nostre storie, chi siamo, cosa facciamo, come viviamo il distacco territoriale e come pensiamo di contribuire all'evoluzione della città. 

"Quando ad emigrare siamo noi giovani" è un blog sui ragazzi agrigentini emigrati all'Estero o, comunque, fuori dall'isola; quegli Agrigentini che, nonostante stiano facendo successo fuori dalla Sicilia, non riescono proprio a dimenticare la loro terra perché legati da un invisibile e fortissimo cordone ombelicale (vi assicuro, è così. Anche se cerchiamo di far vedere che non lo è!). 

Oggi inauguriamo il blog parlando di un ragazzo di 26 anni nato e cresciuto al Villaggio Peruzzo. Tre anni fa ha deciso di fare il grande passo: emigrare. Parliamo di Alessio Nobile. Ma chi è Alessio Nobile? Cosa fa? Perché oggi parliamo di lui? Alessio è un ragazzo super dinamico, fortemente curioso verso tutto ciò che è legato all’innovazione, un vulcano di idee in continua eruzione che non si ferma mai. Oggi è a capo del Dipartimento di Information Technology presso un’azienda Olandese che opera in tutto il mondo.

Alessio, come sei riuscito ad arrivare ad Amsterdam per lavoro?
Pubblicando il mio profilo su LinkedIn, un social network per professionisti da tutto il mondo. La rete mette a disposizione tantissimi aggregatori di figure professionali in cui professionisti e aziende possono trovarsi. LinkedIn è uno degli aggregatori più utilizzati e conosciuti in Italia ed un giorno ho deciso di pubblicare il mio profilo in lingua inglese. Da lì è nato tutto.

Cosa ti ha spinto ad andare ad Amsterdam?
Le motivazioni sono tante.  Prima tra tutte la voglia di crescere e confrontarmi con realtà internazionali. Ad Agrigento avevo raggiunto un certo livello ed il mercato chiuso ed antico non mi dava più ambizioni di crescita. Ho avuto altre richieste da Pechino e dalla Germania, ma alla fine ho scelto Amsterdam per il suo contesto internazionale e perché l'azienda per cui lavoro è più vicina alla mia area di esperienza. Negli ultimi anni questa azienda è diventata un punto di riferimento in Europa per diverse alter aziende che operano nel settore informatico. Conosco tantissimi professionisti provenienti da tutto il mondo che hanno scelto questa città per lo stesso motivo.

Come ti trovi ad Amsterdam?
Tutto sommato mi trovo benissimo. E' una città multi-etnica e pur essendoci così tanta differenza culturale tutti vengono accettati e tutti hanno la possibilità di vivere una vita dignitosa. E' bellissimo andare in giro per la città ed incontrare persone di ogni tipo, scambiare due parole e divertirsi tra gli innumerevoli cafe'. Ogni settimana vengono organizzati migliaia di eventi di qualsiasi genere, da intrattenimento, eventi culturali, grandi manifestazioni. Ci si perde! Un si ci po stari appressu! Tutti, anche il nonnetto di 80 anni, parlano inglese e ciò rende l'integrazione molto più facile. Mi è capitato molte volte di andare nei vari uffici comunali ed essere regolarmente assistito in lingua inglese ed in modo efficientissimo. A livello di organizzazione gli olandesi sono davvero forti. Poche e semplici regole applicate alla lettera hanno creato una città fenomenale.

Cosa ti manca di Agrigento?
Gli amici, il mare, il sole, gli odori di Sicilia, il cibo etc... etc... la lista è lunga. E' una domanda dalla risposta scontata. Sappiamo tutti il valore unico della nostra terra non solamente perché ci siamo nati, ma perché è veramente bellissima. Non posso fare a meno dei momenti trascorsi semplicemente ad ascoltare me stesso e le onde. E' un peccato che il territorio sia gestito da una classe politica non all’altezza delle necessità territoriali. E' brutto dover esprimere opinioni del genere. Ai miei amici porto sempre il paragone: ma se gli olandesi vivessero in Sicilia e i siciliani in Olanda? Cosa sarebbe Agrigento e cosa Sarebbe l’Olanda…

Cosa consiglieresti ai giovani Agrigentini?
Di imparare a sognare, pensare in grande e perseverare. Conosco tanti amici con talenti unici ma molti di loro non hanno la voglia di combattere per realizzarsi. Altre volte non hanno la fiducia in sé, altre volte vengono "contagiati" dal pessimismo generale. Condividete le vostre idee, anche le più pazze. E provate a tradurle in realtà! Tentar non nuoce! Il contesto sociale è distrutto e non spetta ai nostri genitori crearne uno nuovo. Sta a voi, noi risanare il degrado che ci è stato lasciato e l'unico modo è quello di tagliare fuori tutte le persone controproducenti. I nati stanchi meglio distribuirli tra i centri per disabili, i pessimisti e i "tronisti" all'ospedale psichiatrico. Non seguite l'esempio della generazione che ci ha preceduto. Non seguite i vostri genitori. Amateli, rispettateli, ascoltateli, ma imparate ad essere superiori a loro, imparate a mettere in moto in vostro cervello e a tradurre in azione I vostri piani. Imparate a guardare al mondo e sfruttare i vantaggi del mercato globale. Internet ci dà la possibilità di lavorare ovunque. Viaggiate, apritevi ad altre culture, siate curiosi. Incazzatevi e provate a convertire frustrazione in creatività. Connettetevi col resto del mondo. Imparate l'inglese. Non venite a dirmi che non avete modo di parlarlo con nessuno. In internet trovate milioni di risorse. Agrigento è un puntino sconosciuto nel mappamondo. Se volete farla diventare una città importante c'è tantissimo lavoro da fare, ma non aspettatevi che siano gli americani a farlo per voi. Datevi da fare o sarete\saremo sempre schiavi. Non pensate che la ricchezza cada dal cielo. Solo in pochi hanno questa fortuna. Se vi piacerebbe poter confrontarvi, discutere su un'idea, chiedere informazioni su nuove tecnologie, non abbiate il timore di cercarmi su Facebook oppure di scrivermi una mail (basta cercarmi su Google per avere i miei recapiti). Tecnologia ed Innovazione è prima di tutto condivisione. E proprio seguendo questo spirito sono sempre disponibile a chiunque.

Cosa vorresti fare subito per Agrigento?
Da dove inizio ad elaborare? Siamo gli ultimi in classifica e per tale ragione significa che abbiamo tonnellate di lavoro da fare. Per quanto mi compete vorrei poter sviluppare una grande community che possa riuscire a coltivare talenti nel territorio. Vorrei poter far diventare innovazione il pane quotidiano dei giovani siciliani. Tra le altre cose ci stiamo già muovendo insieme ad Alessandro Cacciato. Potenzieremo "Edicola dell'Innovazione" e proveremo ad aprire nuove aree di co-working nel territorio agrigentino. Stiamo cercando il supporto di chiunque voglia aiutarci, confrontandoci con alcuni nomi importanti del settore. Vorrei poter creare un centro multi-servizi ad Agrigento con professionalità di alto livello di ambito tecnologico, marketing, design ed erogare servizi in tutto il mondo, aiutare la pubblica amministrazione nel creare un'identità digitale degna delle nostre potenzialità. 

Qual è il tuo sogno più grande?
Ho un carrello pieno di sogni. Forse fin troppi. Avrei bisogno di 3 vite e 10 cloni per poterli realizzare tutti. Il sogno più grande è quello di trasformare la Sicilia in una nuova Silicon Valley. Sole, mare, storia, cultura, cibo ed innovazione. Diciamo una Malta grande quanto la Sicilia! Sogno di ritornare a casa ed essere fiero "senza se e senza ma" della mia terra e dei miei concittadini. Parlando di idee e sogni pazzi, qualche mese fa ho scritto un post in merito (clicca qui).

Proprio questa settimana Alessio Nobile è stato speaker all'AWS Summit 2014, una conferenza mondiale organizzata da Amazon per parlare dei nuovi trend sull’evoluzione del Cloud Computing e sull’uso dei Big Data (ovvero come utilizzare tutta la mole di dati che vengono prodotti nell’era di internet al fine di offrire servizi sempre migliori ai clienti), in cui ovviamente a parlare sono soltanto i principali esperti a livello mondiale ad una platea costituita da managers del settore e esperti di tecnologia. Proprio a questa conferenza Alessio è stato epitetato come "the Italian Steve Jobs" e anche se la strada per confermare questo paragone è ancora lunga e ardua,  possiamo subito trovare dei tratti comuni tra le due personalità.

Curiosità – Dicono che la curiosità sia il motore dell’innovazione e Alessio è una persona molto curiosa, cerca sempre di capire nel minimo particolare il funzionamento delle cose e cerca sempre di smontare e rimontare tutto, che sia un ragionamento o che sia un prodotto devi capire come è fatto per poterlo migliorare, come a dire, se nella vita vuoi diventare un pilota devi iniziare facendo il meccanico.
Perseveranza – Alessio non si ferma mai, a meno che non ci siano ragioni valide a farlo, va avanti come un treno, trasformando ostacoli in opportunità e trascinando le persone che lo circondano diffondendo ottimismo e trasmettendo tutta la sua voglia di nuovo.

Passione – Se fare quello che ci piace è il motto, Alessio lo fa anche molto bene. Appassionato sin da piccolo di tecnologia, lavorava già con i computer all'età di dieci anni aiutando amici e compagni di scuola a risolvere I loro problemi. Ha fatto della sua passione il suo lavoro, convinto del fatto che se fai quello che ti piace anche il lavoro può diventare un piacere.

Formazione – Non si necessita di una laurea per avere successo, ed Alessio è la prova vivente di questo. Con un diploma di ragioniere all'istituto "Foderà" di Agrigento, Alessio oggi dirige un dipartimento tecnologico, lavorando con persone da tutte le parti del mondo.

Per chi volesse capire meglio chi è Alessio e cosa pensa, vi consiglio di leggere il suo ultimo Blog Post (clicca qui).

Buona Lettura e alla prossima!

"Stay Hungry Stay Foolish" (Steve Jobs)

Dal Villaggio Peruzzo ad Amsterdam: "The Italian Steve Jobs"

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