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Giovedì, 28 Marzo 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Burocrazia e razzismo

La domanda che probabilmente bisogna porsi è anche un'altra: perché questi richiedenti asilo (e non clandestini...) devono aspettare oltre un anno e mezzo per avere quei documenti?

Ha molto colpito nei giorni scorsi la notizia dell' «assalto» alla caserma dei carabinieri di Favara da parte di un gruppo di richiedenti asilo che cercava risposte sui documenti che attendono da ormai un anno e mezzo (e cioè dall'agosto del 2013). Ha molto colpito perché ovviamente sui social network - dove non essendoci alcuna mediazione si leggono commenti che provengono anche dal sottosuolo e dal più profondo della pancia e dell'odio senza un perché - l'idea che passa è che i «clandestini» che noi ospitiamo si permettono pure di assalire la caserma dell'Arma. Proviamo a ragionare un piano diverso e facendo ovviamente la premessa che «assalire» o comunque protestare travalicando i limiti è sempre sbagliato: lo è per i richiedenti asilo (e non clandestini...) e lo è per quegli empedoclini che hanno aggredito i militari della Guardiacostiera, come lo è stato in passato per gli abusivi che presero a ombrellate i carabinieri sotto i templi. I limiti sono quelli della legge e la legge prescinde (o dovrebbe prescindere) dal colore della pelle e dalla nazionalità.

La domanda che probabilmente bisogna porsi è anche un'altra: perché questi richiedenti asilo (e non clandestini...) devono aspettare oltre un anno e mezzo per avere quei documenti? Perché la loro permanenza viene prolungata (e non ci guadagnano di certo loro...) così tanto da provocare questa reazione certamente fuori le righe? Che ad Agrigento e in larga parte della Sicilia questi adempimenti burocratici siano lentissimi non è una novità. Aspettare dall'agosto del 2013 un documento che è la ragione per la quale hanno rischiato la loro vita e quella dei loro cari avendo attraversato prima il deserto e poi il Canale di Sicilia su un gommone non è ammissibile. 

Penso che la Prefettura debba verificare che cosa stia accadendo  ed, anche se la commissione che deve decidere sul rilascio di questi documenti è a Trapani, è necessario fare luce sui troppi e inaccettabili ritardi. Ne va del buon nome della nostra terra prontissima a soccorrere ed ad accogliere (ma li avete visti i filmati della Guardia costiera?) ma poi impreparata come sempre sul piano della burocrazia. Hanno sbagliato ad aggredire i carabinieri (che non si toccano) ma proviamo a metterci nei panni di questa gente.

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