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Premio Empedocle, menzione speciale per monsignor dal Covolo

La cerimonia di consegna è avvenuta nella Sala del Telamone del museo archeologico Griffo

Nel contesto del "Premio internazionale Empedocle per le scienze umane" il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha consegnato ufficialmente a monsignor Enrico dal Covolo, vescovo e teologo, assessore del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, la Menzione speciale della Città di Agrigento, con la seguente motivazione: "Finissimo teologo, profondo conoscitore delle scienze patristiche, eccellente mediatore tra diversi ambiti culturali e scientifici, ha instaurato un legame particolare con la città di Agrigento, sede ideale per diffondere  il messaggio universale che ragione, religione e amorevolezza possono costituire progetto di vita e al cui arricchimento e alla cui crescita ha contribuito in maniera mirabile attraverso il notevole prezioso apporto dato alle iniziative dell'Accademia di Studi Mediterranei".

La cerimonia di consegna è avvenuta nella Sala del Telamone del museo archeologico Griffo alla presenza tra gli altri del Prefetto di Agrigento, Dario Caputo, dell'arcivescovo, cardinale Francesco Montenegro e della presidente onoraria dell'Accademia di Studi Mediterranei, Assunta Gallo Afflitto.

Il secondo premiato, Pietro Kuciukian, è un medico figlio di un sopravvissuto al genocidio del popolo armeno del 1915 ed è console onorario della Repubblica di Armenia in Italia. 

Per la sezione Paolo Borsellino, il premio è andato al procuratore aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo Ennio Petrigni, del quale sono state sottolineate "la straordinaria professionalità, l’indipendenza di giudizio e l’elevata operosità". Sono stati poi consegnati due riconoscimenti: uno alla professoressa Alganesh Fessaha, medico eritreo ed attivista per i diritti umani e per la pace, fondatrice della ong Gandhi, la quale ha scelto di dedicare la sua vita agli ultimi della terra guardando gli occhi dei bambini nei campi profughi al confine tra Eritrea ed Etiopia.

Il secondo riconoscimento al comandante provinciale dei carabinieri Giovanni Pellegrino perché “ha impresso una impronta decisa ed innovativa al suo Comando, dimostrando spiccate capacità professionali, già acquisite nei suoi numerosi e prestigiosi incarichi precedenti, in sedi particolarmente impegnative quali Roma (ove ha prestato servizio anche presso la Presidenza della Repubblica), Palermo, Milano e, da ultimo, Bari". 

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